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INVESTIMENTI ALTERNATIVI: CRIPTOVALUTE O REITS?

INVESTIMENTI ALTERNATIVI: CRIPTOVALUTE O REITS?

INVESTIMENTI ALTERNATIVI : 

 

 

di Daniele Panteghini

International Finance Advisor, Momentum Group

 

Tutto ciò che oltrepassa la misura è in equilibrio instabile

Seneca

 

Nell’attuale dinamica dei mercati, numerose sono le alternative di investimento che permettono soluzioni di trading scevre dai tradizionali ostacoli di accesso al mercato dei valori, su tutti, il volume di liquidità o di potenza finanziaria richiesto per poter essere ammessi al tavolo delle trattative.

Se nel passato, infatti, risultava arduo per il piccolo o medio investitore valicare lo sbarramento della limitata liquidità per poter entrare nel mercato del trading, troviamo oggi nel mercato strumenti che, benché di non recente introduzione, godono di nuova vita, costituendo vere e proprie alternative di assett allocation.

ETF, Hedge Funds, Criptovalute, REITS, sono strumenti che permettono di investire superando tali tradizionali barriere, formando quello che, talvolta frettolosamente, viene definito il fenomeno della democratizzazione dei mercati.

Una stagione avviata con la crisi finanziaria del 2008 pare essersi mantenuta con il passare degli anni e ancor oggi è ormai prassi consolidata la tendenza di assegnare un range tra il 10% e il 25% dell’assett allocation di un portafoglio ad investimenti alternativi

 

Vantaggi degli Investimenti Alternativi

 

Com’è noto, gli investimenti alternativi offrono alcuni vantaggi rispetto alle forme più tradizionali di investimento, tra cui spiccano, oltre alla già citata ricezione di posizioni di relativa illiquidità, anche la minore interdipendenza con i mercati e il basso coefficiente di correlazione, ponendosi come validi strumenti di diversificazione del portafoglio.

Queste alternative di investimento si suddividono tradizionalmente in cicliche o anticicliche, in quanto alcune di esse vedono rafforzato il proprio assett e, soprattutto, il proprio sentiment di comunicazione, in situazioni di crisi finanziaria ed istituzionale, mentre altre seguono e si allineano all’andamento di una determinata economia, per cui trovano beneficio nella salute e nella solidità di un contesto economico ed istituzionale.

In tale contesto, pare opportuno dedicare speciale attenzione alle due modalità di investimento alternativo che più di altre stanno attirando l’attenzione nei mercati: le criptovalute ed i REITS.

 

 

Criptovalute o REITS?

 

In merito alle criptovalute si è detto e scritto molto, saltate all’onore della cronaca e trasformate in un vero e proprio fenomeno culturale, che però fa dell’assoluta imprevedibilità e assenza di regolamentazione il tratto essenziale della propria natura: grandi crescite di mercato seguite da altrettanto grandi svendite a larga scala rendono questo strumento finanziario interessante, ma intrinsecamente caratterizzato dalla volatilità.

Non poche infatti sono le preoccupazioni che circondano questo fenomeno, e che paradossalmente alimentano l’effetto speculativo che lo distingue: da un lato l’incombente prospettiva di una regolazione nazionale o sovranazionale, che lo priverebbe della base ideologica di de-regolamentazione che, nel bene e nel male, ne ha fatto la fortuna; dall’altro gli errori tecnologici a cui è esposto e, ancora, il timore che possa essere utilizzato come strumento di placement di fondi di origine illecito.

Non va dimenticato che, in fondo, le criptovalute sono una risposta a tempi e contesti di crisi istituzionale e finanziaria (come dimostra la nascita del Bitcoin in piena crisi del 2008 o anche la loro forte crescita all’inizio della attuale pandemia), per cui paradossalmente la propria redditività è legata a doppio filo con situazioni contestuali di crisi: rientrano pertanto nella categoria degli investimenti tendenzialmente anticiclici, alla stregua dell’oro, dei metalli preziosi e di altri beni rifugio.

Per contro, gli investimenti nel mercato immobiliare sono invece legati indissolubilmente allo stato di salute dell’intero sistema finanziario: non a caso costituiscono forse l’alternativa di investimento più antica e tradizionale, che raramente tradisce l’investitore.

L’immobile costituisce senza dubbio la più nota e intuitiva (potremmo dire quasi istintiva) forma di investimento, e la tangibilità che lo contraddistingue è in grado di trasmettere sicurezza simbolica e culturale ancor prima che monetaria.

INVERSIONES ALTERNATIVAS: ¿CRIPTOMONEDAS O REITS? 1

Sotto il profilo economico, la ragione alla base della scelta degli immobili risiede storicamente nei costanti ed uniformi rendimenti che assicura, uniti alla bassa volatilità che li distingue. I ritorni che garantisce sono inoltre tendenzialmente comparabili a quelli dell’investimento in buoni o in titoli azionari, con un impatto del rischio solitamente inferiore.

Neppure alcuni avvenimenti di difficile lettura osservati negli ultimi decenni, come il crollo dei prezzi degli immobili residenziali in Giappone negli anni ’90 o in Colombia a cavallo tra il 1999 e il 2000 o, più recentemente, la crisi mondiale del settore del 2008 o l’attuale, difficile situazione cagionata dalla pandemia in corso, hanno scalfito il fiducioso sentiment che infonde questo assett.

Sull’onda di questa fiducia, il mercato tradizionale dell’immobile ha iniziato di recente ad essere affiancato con crescente forza da forme innovative di trading, che hanno dato un nuovo slancio al settore.

Tra queste, proprio il mattone costituisce il core business di un altro strumento di investimento alternativo che, come detto, sta catturando l’attenzione dei mercati: l’investimento attraverso i REITS o Real Estate Investment Trusts.

 

 

Il Panorama degli investimenti inmobiliari

 

Tale investimento risulta tanto più interessante in quanto combina sapientemente la stabilità e solidità del tradizionale mercato immobiliare con forme di accesso al mercato e di decentralizzazione del rischio del tutto simili a quelle del mercato azionario.

Senza perdere la propria natura di investimento di rischio medio/basso, i REITS sono in grado infatti di garantire una elevata redditività annua -stabilmente superiore al 10%-, a fronte, ad esempio, della redditività media di un titolo azionario del 5% annuo, in cui il rischio è senza dubbio più alto.

I REITS inoltre, seppur basati sul mercato immobiliare, sono più sicuri, e anche più remunerativi degli immobili privati: permettono infatti una maggior diversificazione e vengono gestiti professionalmente, garantendo così una notevole attenuazione dei rischi dell’investitore.

In conclusione, e tenendo nella debita considerazione le prospettive attuali dei mercati e l’origine ed evoluzione dei due strumenti di investimento alternativo visti, l’investimento attraverso i REITS si fa a nostro avviso preferire all’investimento in criptovalute.

 

*Ringraziamenti al dipartimento di Private Equity Italy per la redazione di questo articolo educativo.

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